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Progetto per il 25 novembre Giornata Internazionale per l'abolizione della violenza sulle donne 

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COMUNICATO STAMPA

Nel complesso archeologico della Villa di Massenzio dal 25 novembre 2022

MEMINI ME Ricordami

Installazioni artistiche in memoria delle vittime di femminicidio
con le Storie di un anno: da novembre 2021 a novembre 2022

Il 25 novembre, la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, è una ricorrenza
istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17
dicembre 1999.
A iniziare proprio da questa data, il 25 novembre 2022, il progetto MEMINI Me. Ricordami sarà
ospitato presso la Villa di Massenzio, fino al 10 gennaio 2023, come testimonianza e compianto
per le vittime di femminicidio e di violenza di genere.
Ideata dall’Officina creativa le Lase, con la cura di Manuela Troilo, l’iniziativa è promossa da
Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Le artiste promotrici sono Manuela Troilo, Fernanda Andrea Cabello, Alessandra Francesca
Spina, Angela Torcivia;
e le artiste partecipanti: Maria Bianchi, Cinzia Catena, Laura D’Uffizi, Federica Lagella,Stefania la Terra, Annalisa Lanari.
Partecipano al progetto i seguenti enti e strutture con i rispettivi laboratori artistici: Villa Letizia e Villa Madre Chiara Ricci SRTRe, ASL ROMA1 Dipartimento Salute Mentale - Centro Diurno
Montesanto/Palestro, Centro Diurno Pasquariello.

Fin dai tempi più remoti l’arte era rituale collettivo che canalizzava lo spirito della comunità, la
forza, il coraggio, ma anche le paure, le fragilità, ed è in questa direzione che l’associazione ha
orientato il suo percorso per esprimere, appunto attraverso l’arte, l’angoscia esistenziale, l’orrore
della violenza, il disagio psichico che ne deriva.
Il valore del progetto è nel supportare persone con fragilità nella realizzazione di opere
artistiche in ricordo di coloro che non hanno potuto essere salvate dalle loro fragilità e da una
società talvolta indifferente, cioè le vittime di femminicidio dell’ultimo anno.
 
Il progetto infatti coinvolge strutture residenziali e centri diurni dove le artiste delle
associazioni lavorano o fanno volontariato con pazienti psichiatrici gravi. Dalla loro esperienza
nasce la certezza che l’arte ha un valore salvifico, e che attraverso una canalizzazione del
disagio può assurgere a valore il dolore che scaturisce dall’impotenza della propria fragilità.
L’opera corale si sviluppa in un percorso a spirale, a rappresentare il vortice della violenza ma
anche l’esatto opposto, cioè un’eterna rinascita che tramite la connessione con la terra genera la
purificazione e diventa testimonianza e memoria.
I tulipani in ceramica di circa 30 cm, tutti diversi tra loro, realizzati a mano, simboleggiano la
singolarità di ogni vittima e della sua storia, racconto di violenza che, tramite un QRcode apposto
su ogni fiore, si potrà conoscere tramite un’apposita app sul cellulare. Il numero dei tulipani è pari
al numero di vittime di femminicidio dell’anno. Il fiore è stato scelto per la sua forma che ricorda
quella della fiamma di una candela e vuole essere un ricordo, un abbraccio a quella donna,
uccisa troppo spesso per mano della persona che amava.
 
All’interno del Mausoleo di Romolo, a terra, un’ulteriore installazione completa gli spazi museali,

un’opera realizzata con parti di mosaico in vetro rosso che emerge dalla polvere: il titolo “RED
CARPET” di Manuela Troilo rappresenta la scia di sangue dei femminicidi, in contrasto con
l’effimera evocazione delle passerelle di emblemi femminili fuorvianti, irreali e stereotipati.
I tulipani rossi inseriti a terra sul prato adiacente il mausoleo di Romolo narrano un frammento
della storia di questo luogo, che è stato anche di proprietà della famiglia della nobildonna romana
Appia Annia Regilla, sposa a 15 anni di Erode Attico.
Le circostanze della morte di Regilla, avvenuta nel 160, sono state narrate da Filostrato: Regilla
era all'ottavo mese di gravidanza quando Erode Attico, «per futili motivi, ordinò al suo liberto
Alcimedonte di picchiarla. Colpita al ventre, la donna abortì e morì».
Un episodio storico emblematico che, a distanza di quasi 2000 anni, testimonia, oggi come allora,
il ripetersi di fatti di violenza molto simili. Nel nostro paese tali vicende avvengono circa uno ogni
tre giorni, nonostante l’Italia presenti il minor tasso di femminicidi in Europa rispetto a Francia,
Germania ed altri paesi dell’est europeo.
In Italia dal 25 novembre 2021 ad oggi sono 50 le vittime di femminicidio per mano del
partner. Nel 2019 in Europa sono state uccise 1.421 donne, una media di quattro al giorno, una
ogni sei ore.
A livello mondiale, 81.000 donne e ragazze sono state uccise nel 2020, 47.000 delle quali nella
sfera privata, senza contare tutti quei paesi dove i dati sono difficili da recuperare in maniera
esatta.
Numeri e realtà raccapriccianti che non possono lasciarci indifferenti, ricordandoci che
il femminicidio rappresenta qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne (spesso in
nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale) allo scopo di perpetuarne la
subordinazione e di annientarne la soggettività sul piano psicologico, simbolico,
economico e sociale.
Approfondimenti
Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle
Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Le
sorelle Mirabal, mentre andavano a visitare i loro mariti in prigione, furono fermate sulla strada da
agenti del Servizio di informazione militare, portate in un luogo nascosto nelle vicinanze e qui
stuprate, massacrate a colpi di bastone e uccise per strangolamento, quindi gettate da un
precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
In memoria delle sorelle Mirabal, durante il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico
svoltosi nel 1981 a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nel 1999 l’Assemblea generale delle
Nazioni Unite ha designato questa data e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e
le ONG a organizzare in questo giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.
La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna
anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono
la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal
Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare
che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.
Ufficio stampa Manuela Troilo info 3335962549

INFO
Villa di Massenzio via Appia Antica,153
25 novembre 2022 - 10 gennaio 2023
Inaugurazione: 25 novembre ore 12.00
Orario di apertura mostra: dal martedì alla domenica ore10.00/16.00
Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Ingresso: libero
www.villadimassenzio.it

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