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“La Bella Addormentata e la libertà del papavero” di Alessandra Francesca Spina


Nelle fiabe da noi conosciute con un bacio il principe sveglia da un sonno profondissimo la fanciulla addormentata.

Ella con trasporto e amore ritorna in vita.

Nella vita reale potremmo non gradire di essere svegliate da un bacio anche se “principesco”, poiché il sonno è un rifugio rassicurante.

Un momento di vitale importanza che può sembrarci una morte temporanea, un abbandono di tutto ciò che ci appartiene e ci circonda concreto e non.

La mia terza opera è una scatola in argilla rossa decorata con ingobbi, in parte cristallinata.

Smaltata di azzurro all'interno: il colore del cielo e dell'armonia.

Ispirata alla fiaba “La Bella Addormentata nel bosco” ho voluto rappresentare, interpretando attraverso la decorazione, il suo sonno.

Un sonno simbolico di chi, sfuggendo dalla propria realtà, trova rifugio dormendo.

Il risveglio tarderà ad arrivare ma sarà un risveglio sereno e consapevole, pieno di fiori e colori.

Sul coperchio della scatola un papavero: la primavera e la pigrizia ma anche il sonno e l’oblio. Tisane di papavero venivano spesso date nelle culture popolari ai bambini per farli calmare e addormentare.

Ho scelto il papavero poiché, a differenza della perfetta rosa simbolo di amore ed eleganza, bisognosa di cure e di acqua, egli nasce e muore spontaneamente.

Il papavero ci sorprende sempre: lo troviamo nei campi abbandonati, ai lati delle strade dimenticate e deserte ci dà sollievo e senso di libertà.

Il papavero come la principessa che dorme sceglie dove addormentarsi e dove svegliarsi: pigro e consapevole ci trasmetterà sempre la rinascita, l'amore per la vita e la sua libertà.

Testo di Alessandra Francesca Spina

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