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​Il femminicidio di Giulia Rigon a Bassano Del Grappa

Giulia Rigon, 31 anni, originaria dell'Altopiano di Asiago veniva trovata morta la mattina del 19 dicembre 2021 a Bassano Del Grappa in provincia di Vicenza.‍

Giulia Rigon

A dare l'allarme era stato il fidanzato di 29 anni, Henrique Cappellari, con il quale conviveva in un camper, in un'area di sosta alla periferia di Bassano. 

Il giovane avrebbe dichiarato che al risveglio nelle prime ore del mattino, aveva trovato la compagna esanime all'interno del camper. Quindi avvisava i parenti della ragazza e in seguito chiamava il 118. I Carabinieri che giungevano sul posto, notavano però, alcune evidenti lesioni alla testa e diverse ferite sul corpo della giovane. In base alla prima ispezione medico legale, quelle ferite sarebbero state conseguenza di una aggressione per mezzo di un oggetto contundente. Giulia Rigon moriva diverse ore prima della chiamata ai soccorsi, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 dicembre.

Il fidanzato mentre veniva ascoltato dai Carabinieri negava ogni responsabilità circa la morte della ragazza, affermando di aver trovato Giulia già morta all’interno del camper forse per una caduta accidentale. Gli inquirenti tuttavia non erano scettici rispetto alle dichiarazioni dell’uomo, che veniva rilasciato ma iscritto nel registro degli indagati.

Henrique Cappellari era originario del Brasile. Adottato da bambino insieme al fratello da una famiglia del vicentino era residente a Cassola (Vicenza), si era trasferito nel proprio camper, dove viveva stabilmente e ospitava lì la compagna Giulia.

Nei giorni che seguirono la morte della giovane, dall’autopsia venivano confermati i sospetti degli inquirenti e smentita la versione della "caduta accidentale" fornita dal fidanzato.    Giulia, era stata uccisa, colpita con un oggetto contundente, ma precedentemente percossa a pugni e calci fuori dal camper per essere poi trascinata nell'abitacolo. Le tracce della violenza risultavano sommariamente ripulite prima della telefonata ai soccorsi. Nella serata del 23 dicembre 2021 la Procura di Vicenza dispose il fermo nei confronti di Cappellari, che veniva condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato.

La vittima, poiché soffriva di disturbi psichiatrici, era seguita da un'assistante di sostegno. In passato aveva trascorso un periodo in una comunità protetta, da dove poi si era allontanata volontariamente per seguire il fidanzato. Alla ragazza era stato anche offerto un alloggio sociale dove potersi trasferire da sola, però lei aveva rifiutato per non separarsi dal compagno, preferendo convivere nel camper con lui.

In passato i due avevano già avuto una relazione, poi terminata. Nei mesi che precedettero l’evento delittuoso  avevano ricominciato a frequentarsi e lei si era trasferita nel caravan del giovane. I genitori di Giulia non erano favorevoli alla relazione e le avevano consigliato di riprendere il percorso di cura, ma entrambi i giovani si erano opposti. Ci fu anche un episodio di aggressione da parte del Cappellari nei confronti del padre di Giulia che insisteva affinché la figlia si allontanasse da lui.

Il 26 dicembre nei confronti del Cappellari fu convalidata la custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato dal rapporto sentimentale con la vittima.

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