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MEMINI ME RICORDAMI

Il femminicidio di Romina De Cesare a Frosinone

Romina De Cesare, 36 anni, veniva  trovata morta nel tardo pomeriggio del 3 maggio 2022 all'interno della sua abitazione a Frosinone.

Romina De Cesare

Il ritrovamento della vittima esanime con molteplici ferite d'arma da taglio avveniva in seguito alla segnalazione del compagno della donna, che non riusciva più a mettersi in contatto con lei da diverse ore. Intanto, un'altra segnalazione giungeva alle forze dell'ordine, riguardava un individuo seminudo, in evidente stato confusionale, sulla spiaggia di Sabaudia (Latina). Si trattava di Pietro Ialongo, 38 anni, ex compagno di Romina. Quest’ultimo veniva fermato dai Carabinieri di Sabaudia, sospettato dell'omicidio dell'ex compagna. I militari avrebbero trovato negli indumenti dell'uomo alcuni biglietti. Su uno di questi, in particolare, era scritta la frase: "Non volevo ucciderla. La amo". L’uomo nelle ore precedenti aveva tentato il suicidio. Sul corpo presentava graffi ed ecchimosi, che si era procurato provando a strangolarsi e tagliarsi le vene. Non riuscendo nell'intento, aveva raggiunto la spiaggia di Sabaudia per tentare, invano, di annegarsi.

Il 2 maggio avrebbe dovuto essere l'ultimo giorno da conviventi per Romina e Pietro. Lei ormai aveva programmato di trasferirsi dal nuovo compagno. Ma l'ennesima lite, degenerata nella fatale aggressione l’avrebbe annientata. Pietro Ialongo l'avrebbe prima strangolata, poi accoltellata più volte in varie parti del corpo, 14 i fendenti in totale, di cui quello fatale sferrato al cuore. La vittima sarebbe deceduta dopo una lunga agonia, tra le ore 20.00 e 24.00 del 2 maggio 2022.

I due, fidanzati da circa dodici anni, erano originari di Cerro al Volturno, comune in provincia di Isernia dal quale erano partiti per trasferirsi in Francia. Nel 2018 erano ritornati in Italia e, nei primi mesi del 2022, si erano trasferiti a Frosinone. Negli ultimi tempi fra i due ci sarebbero stati numerosi contrasti, probabilmente relativi al fatto che la donna si era legata a un nuovo compagno. Ialongo, ascoltato dai pm delle Procure di Frosinone e Latina in seguito al fermo, confessava il delitto.‍ Successivamente veniva condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Nei giorni seguenti, durante l'interrogatorio di garanzia, l'uomo si avvaleva della facoltà di non rispondere. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo. In autunno l'indiziato è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà nei primi mesi del 2023.

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