top of page

"La felicità è nella ripetizione" Milan Kundera di Maria Grazia Morsella


Molte abitudini hanno la capacità di renderci le ore che passano più piacevoli.

Spesso, per un bambino, uno dei momenti di maggiore gioia è legato alla lettura della fiaba serale, quando nell'intimità della sua camera riceve dalla mamma o dal papà l'ultimo tenero abbraccio della giornata prima di dormire. La presenza di un libro e la lettura di un brano diventano dei veri rituali carichi di significati profondi e importanti soprattutto per un bambino in età prescolare.

È ancora utile in un'era tecnologica come quella in cui viviamo leggere un libro di fiabe ai bambini?

Probabilmente non è solo utile e importante ma anche necessario.

Nel rituale serale in cui si viene a creare una profonda intimità tra il bambino e i suoi genitori e fratelli, se ce ne sono, il primo aspetto che coinvolge il bambino è che, con quella coccola serale, in quel tempo esclusivo dedicato alla lettura, mamma o papà o entrambi si stanno prendendo cura di lui.

Il lavoro, le preoccupazioni, gli stimoli tecnologici sono tutti fuori dalla stanza e si crea un momento di vero scambio e di attenzione reciproca che contribuiscono a cementare un rapporto di fiducia in un'atmosfera di piena sintonia.

Vedere un adulto che legge incuriosisce il bambino a proposito dei segni misteriosi che vede sulla carta. Mamma e papà possono decifrare dei simboli decodificando un alfabeto magico. La lettura diventa un valore aggiunto, un'aspirazione, la possibilità di decifrare un linguaggio in piena autonomia, quando sarà possibile imparare a leggere. Il bambino apprende che la lettura è uno strumento positivo e leggere rientrerà in automatico tra le sue priorità in età scolare.

Inoltre ascoltare le fiabe contribuisce allo sviluppo cognitivo, alla comprensione dei rapporti spazio/temporali, all'applicazione della memoria e a mantenere alta la soglia di attenzione.

Nell'antichità le storie narrate attorno al focolare hanno avuto lo scopo di tramandare leggende, culti, miti e tradizioni, ma anche valori, etica e norme di comportamento legati ad una morale positiva da premiare o negativa da condannare.

Un filo conduttore comune lega narrazione popolare e fiaba, tanto che spesso la seconda può avere una derivazione diretta dalla prima (le fiabe dei fratelli Grimm in molta parte derivano da racconti della tradizione popolare).

La proposta di utilizzare degli archetipi di comportamento a scopo educativo è perfettamente assolta dalla fiaba che consente al bambino di identificarsi con uno o più personaggi positivi che, dopo una serie di prove e un percorso di crescita personale, riescono a superare gli ostacoli e le paure, ripristinare giustizia ordine armonia.

La fiaba consente di applicare psicologicamente la distinzione tra il bene e il male. Questo non è un aspetto da sottovalutare. Nella società contemporanea, in alcuni casi, cartoni animati e videogiochi proposti anche a bambini in età prescolare, sono caratterizzati da scene di combattimenti in cui ognuno, dall'altra parte è nemico; senza una trama, senza un minimo profilo psicologico dei personaggi, i giochi sono fini a loro stessi, lo scopo è un punteggio vincente ma nella "battaglia" non c'è un investimento emotivo, una possibilità di identificazione con qualcuno che sia portatore di una morale; non si comprende se ci sia un fine e se questo fine sia allo scopo di preservare, salvare, ricongiungere. Non avere un racconto chiaro può fuorviare l'approccio con questa tipologia di giochi. La narrazione della fiaba propone invece una chiarezza di base in cui ci sono ruoli e scopi ben definiti e in cui il comportamento etico è premiato e il comportamento malvagio punito.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello fantastico; se il bambino sa, nella narrazione, di dover affrontare degli ostacoli e delle prove spesso difficoltose la possibilità di sperare in un intervento magico lo aiuta ad esorcizzare la paura del fallimento. La presenza di maghi o fate che generalmente aiutano i protagonisti della storia ha la possibilità di esercitare la fantasia di un bambino che può imparare a fantasticare e consolidare la capacità del pensiero astratto che sviluppa il ragionamento logico/matematico.

In un momento di sospensione dalle scuole come quello che stiamo vivendo offrire ad un bambino in età prescolare l'alternativa della lettura di una fiaba in compagnia di fratelli e genitori può diventare una risorsa per apprezzare il tempo trascorso insieme in casa e sovrapporre piccoli mattoncini per un bagaglio di buone abitudini e arricchimento personale.

Testo di Maria Grazia Morsella

18 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
06_La_Demoiselle_de_Céret
bottom of page