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Lo specchio di Alessandra Francesca Spina

Immagine del redattore: Manuela TroiloManuela Troilo

Non poteva mancare nella mostra “Narrazioni d'Argilla”, che si terrà al Museo delle Mura di Roma, non appena le condizioni di disagio imposte dalla pandemia di Covid 19 ce lo consentiranno,

una serie di opere dedicate allo specchio.

Potremmo fare a meno di specchiarci nella vita di ogni giorno?

Vediamo veramente la nostra immagine?

No, percepiamo soltanto ciò che vogliamo vedere: a volte creature mostruose, a volte perfette.

Spesso attraverso l'altro, come in uno specchio, vediamo riflessi noi stessi e percepiamo le nostre parti più sensibili e belle diventandone subito amiche, o i difetti e le sfumature che non ci piacciono e ne rifiutiamo le caratteristiche poiché ci spaventano.

Siamo consapevoli del fatto che queste specificità che ci disturbano legate all'eccessiva ambizione, superbia, egoismo oppure invidia, potrebbero essere nascoste dentro di noi, nel “cassetto della nostra anima” che non vorremmo mai e poi mai aprire.

Nelle fiabe lo specchio è un mezzo che unisce la realtà e il mondo dell'immaginazione occulto e misterioso.

Possiamo citare “Biancaneve”, ”La regina delle nevi”, ”Alice”, ”La Bella e la bestia" e tante altre.

L’opera che presento, in attesa di ammirarla insieme dal vivo, verrà esposta alla mostra “Narrazioni d’argilla” e si ispira al tipico specchio delle fiabe: ha un manico e dei gufi dipinti.

Ho scelto i gufi uccelli notturni che vivono tra i boschi e le foreste.

Animale fiabesco ed erudito, il gufo è simbolo di chiaroveggenza ma anche

di saggezza, consigliere capace di aprire varchi per raggiungere la conoscenza di realtà in dimensioni psichiche inesplorate.



Lo sfondo è bianco: colore della luce del giorno e della purezza.

Nei gufi c'è del viola colore del mistero, metamorfosi e seduzione ma soprattutto predomina il blu.

Il blu è il colore legato alla spiritualità, alla calma, all’armonia e all’equilibrio, per questo mi piace definirlo il colore della magia dell'anima.

Testo di Alessandra Francesca Spina.

 
 
 

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