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Immagine del redattoreManuela Troilo

Mario Sandro Panico e la poesia di Marina Petrillo

E' nell'agire tangibile, con gesti simultanei al moto quantistico che, fluttuando alla velocità del non visibile si circoscrive questa sconfinante poesia. Nel non perdere le proprie tracce, Marina, amica di sempre, si scorge una terra di un solo pensiero: continuare a difendere con umiltà e saggezza i luoghi della Poesia. Non facile aprire le ali e spiccare il volo quando si tenta di attraversare una diga di confine dove "oltre" non c'è più luogo né mondo. Solo il "vuoto" nato a noi come vera poesia che, interpellato, si erge quale precursore di quello spazio denominato Universo. Così nell'Infinito di Leopardi, dove tutto involve e quell'infinito non si sa da dove sgorghi. Vero poeta è colui che vive il vuoto di infinito.



Ebbi visione

di un giardino d'aria.


Non v'era alcun richiamo alla vita.


Solo spazio

in pulviscolo di cielo.


Una preghiera posta in verticale

sradicata al cosmo delle Anime.


Implosa nell'azzurrità preziosa.


Una traccia della visione prima

del Creato

quando il Verbo nominava Cose

e l'aria ebbe da Colui che E'

il respiro.


Ora torna a noi

nella brezza della sera

quando nulla più può

essere detto.


Poiché del solitario mondo

siamo seguaci

eletti

ma non amanti.


Marina Petrillo

da "materia redenta"



31 luglio 2021

letture presso

Sala Orsini del

Museo dell'Agro Veientano

Formello RM




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